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AIUTATECI A FARE A MENO DELL'AIUTO

TALA' BARKA

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VIENI A CONOSCERCI

Talà Barka è una ong creata da Bancé Youssoufou immigrato in Italia all'inizio degli anni 2000 insieme ad alcuni amici.

Ed ha come scopo, quello di formare e sostenere, numerose comunità in Burkina Faso, nella lavorazione della terra e nella conservazione degli alimenti, affinché diventino autosufficienti.

Talà Barka sono due parole che, in lingua bissa, significano "grazie alla terra", e rappresentano la speranza della nostra organizzazione di poter dare un aiuto concreto a queste numerose comunità, insegnando loro la lavorazione della terra e trasformando i processi e i metodi di conservazione dei prodotti alimentari ricavati dall’agricoltura locale.

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CHI SIAMO
Ragazza che dà una occhiata sopra il cestino

IL PROGETTO

Ruolo chiave, nei nostri progetti, è svolto dalla formazione delle persone sul campo, a partire dai più giovani, trasmettendo il valore della vita a contatto con la terra e insegnando l’importanza dell’innovazione tecnologica dei processi produttivi.
Il progetto di Tala Barka si fonda su un'idea di sostenibilità sociale ed economica, oltre che ambientale, e mira a creare microaziende autosufficienti col fine di restituire un futuro ai giovani burkinabé: da qui, il motto "aiutateci a fare meno dell'aiuto", perché la terra già ci offre molto di quello di cui abbiamo bisogno.

COSA FACCIAMO
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COME NASCE TALA BARKA

Durante un viaggio in Burkina Faso nel 2017 ho avuto la possibilità di confrontarmi con molte persone riguardo alle principali necessità delle comunità rurale, rimanendo colpito dalle testimonianze di molte donne sui problemi principali che affrontano nel loro lavoro quotidiano.
Fare l’agricoltore é un lavoro faticoso, e queste donne lavorano tantissimo per produrre gli alimenti che consumano, si scontrano quotidianamente con il problema della conservazione: non esiste il “sottovuoto”, non ci sono strutture per inscatolare gli alimenti e manterli intatti sulla lunga durate con conseguenze drammatiche sull’economia di queste comunità.

Mi sono reso conto uscendo dal mio paese, che é molto facile suggerire come si deve “aiutare l’africa”; piú difficile é andarci e ascoltare silenziosamente le reali esigenze di queste comunità, dare una voce a queste persone, in modo che ci possano meglio comunicare i loro bisogni.”

COME NASCIAMO
CONTATTI
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